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Lavorare nell’agricoltura biologica

Braccianti che spostano il raccolto Stimolanti opportunità di lavoro possono trovarsi in tutta la catena di approvvigionamento di prodotti biologici e, al crescere della domanda del consumatori, queste opportunità aumenteranno.

Agricoltura

Le più ovvie opportunità si trovano nell’azienda agricola, dove l’approccio più manuale verso l’agricoltura, in opposizione all’affidamento a sostanze artificiali, crea un bisogno maggiore di lavoratori di tutti i livelli di esperienza.

Gli agricoltori biologici di frequente assumono un gran numero di apprendisti e tirocinanti per garantire che la successiva generazione di agricoltori adotti una combinazione più sostenibile tra l’agricoltura tradizionale e quella moderna. Il bisogno di garantire la corretta gestione dei piccoli appezzamenti incrementa anche le opportunità per chi si dedica da poco all’agricoltura, in particolare in un momento in cui l’età media degli agricoltori è superiore a 60 anni e sempre meno persone scelgono di entrare nel settore agricolo.

Un’inchiesta della Soil Association del 2006, Organic Works (en) ha riscontrato che nel Regno Unito l’agricoltura biologica genera il 32% in più di lavoro per azienda rispetto ad un’azienda convenzionale equivalente, mentre gli agricoltori biologici del Regno Unito sono in media sette anni più giovani di quelli che si dedicano all’agricoltura tradizionale.

Porte aperte nelle aziende agricole

L’immagine di natura e campagna sana generata dall’agricoltura biologica offre opportunità per costituire aziende di turismo rurale ed ecologico, fattorie didattiche, aziende dimostrative, per realizzare giornate aperte al pubblico e altre attività di ospitalità.

I professionisti dell’ospitalità, della commercializzazione e del turismo possono trarre beneficio da questa tendenza.

Benessere degli animali

Grazie all’impegno dell’agricoltura biologica nel mantenere alti standard di salute e benessere degli animali, le persone che lavorano negli allevamenti biologici devono essere altamente qualificate. Capacità che devono avere non solo gli agricoltori e lavoratori rurali, ma anche:

  • Veterinari e fornitori di medicine veterinarie
  • Fornitori di mangimi animali
  • Fornitori di servizi, come specialisti in locali per bestiame

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I diversi fabbisogni dell’agricoltura biologica, come la necessità d’informazione e ricerca sul controllo delle infestanti senza l’uso di erbicidi o sul come avere alte rese senza contare su fertilizzanti sintetici, crea nuove opportunità in molte differenti campi della ricerca scientifica, come:

  • Sistemi colturali
  • Protezione delle piante
  • Nutrizione delle piante
  • Salute e benessere degli animali
  • Nutrizione degli animali

Nuovo modello

Molti agricoltori biologici, oltre a coltivare le piante ed allevare il bestiame che finiranno nel vostro piatto, rivestono un ruolo attivo nella commercializzazione e, talvolta, nella trasformazione, distribuzione e vendita al dettaglio, dei loro prodotti.

Questo approccio richiede fornitori di servizi che abbiano un’alta conoscenza del settore dell’agricoltura biologica, in modo di poter fornire agli agricoltori e trasformatori tutte le informazioni e competenze necessarie per il loro successo.

Esistono inoltre opportunità per specialisti nell’area dei servizi bancari, finanziari, di assistenza agricola e di gestione amministrativa per le diverse attività della catena del biologico attraverso l’UE.

Canali commerciali

L’ampia varietà di canali commerciali utilizzati dagli agricoltori biologici e addetti alla trasformazione genera a sua volta un gran numero di posti e opportunità nei relativi settori della trasformazione e distribuzione.

Trasporto

L’agricoltura biologica ha inoltre bisogno di trasportatori che possa soddisfare le specifiche domande dell’industria, cioè:

  • Spedizione dei prodotti ai mercati vicini e in breve tempo.
  • Effettiva separazione tra prodotti biologici e convenzionale durante tutto il tempo.
  • Riduzione al minino del tempo di trasporto e di qualsiasi stress o sofferenza del bestiame

Fonte: ec.europa.eu/agriculture/organic/society-economy/working-farming_it